
Euro 7: cosa prevede davvero e perché cambierà il mercato auto
💬 “Non è solo una sigla o una scadenza da calendario. Euro 7 è un bivio: per l’industria, per l’ambiente, ma anche per chi ogni giorno guida tra le strade di Taranto e provincia. E ogni scelta oggi può cambiare l’aria – in tutti i sensi – domani.”
L’entrata in vigore della normativa Euro 7, prevista per luglio 2025 per le autovetture, segna un’evoluzione sostanziale rispetto all’attuale Euro 6d. Spesso liquidata come “l’ennesima norma anti-inquinamento”, questa direttiva ha in realtà implicazioni concrete e profonde per l’intero comparto automotive, sia dal punto di vista tecnico che commerciale.
Un salto di approccio, non solo di limiti
A differenza delle normative precedenti, Euro 7 non punta solo a ridurre i valori limite delle emissioni allo scarico, ma cambia il metodo stesso con cui queste vengono misurate e monitorate.
Le novità principali sono tre:
- Emissioni più ampie e sotto controllo più lungo
Euro 7 includerà non solo NOx e PM, ma anche CO, ammoniaca (NH₃), metano (CH₄) e formaldeide. Inoltre, i test saranno estesi a 200.000 km o 10 anni di vita del veicolo (oggi sono 100.000 km o 5 anni), con monitoraggi più rigorosi e meno “aggirabili”. - Nuove fonti di inquinamento regolamentate
Per la prima volta, la normativa introdurrà limiti alle emissioni derivanti da freni e pneumatici, ritenute oggi responsabili di oltre il 50% del particolato PM10 generato dalle vetture in contesto urbano, comprese quelle elettriche. - Test in condizioni reali più severe
L’introduzione del test RDE (Real Driving Emissions) già con Euro 6d sarà ulteriormente rafforzata. Le prove dovranno includere condizioni ambientali estreme (da -10°C a oltre 35°C), percorsi misti, variazioni di carico e ripetibilità nel tempo.
Impatti concreti sui veicoli e sulle motorizzazioni
L’introduzione di Euro 7 comporterà costi significativi per i costruttori, che dovranno investire in sistemi di post-trattamento dei gas di scarico più complessi, freni a bassa abrasione, sensori più precisi e software di gestione motore aggiornati.
Per questo, molti gruppi stanno rivedendo le proprie strategie.
- Il gruppo Stellantis ha annunciato che alcune motorizzazioni endotermiche saranno gradualmente abbandonate, perché l’adeguamento non sarebbe sostenibile economicamente.
- Renault ha dichiarato che l’adeguamento dei propri motori di fascia media comporterà un aggravio di circa 1.000 euro a vettura.
- Secondo ACEA, l’associazione dei costruttori europei, il costo medio di produzione potrebbe salire tra i 600 e i 1.200 euro a veicolo.
Elettrico: coinvolto o escluso?
Anche i veicoli elettrici saranno parzialmente soggetti alla normativa Euro 7, per quanto riguarda le emissioni di particolato da pneumatici e freni.
Questo comporterà l’introduzione obbligatoria di sistemi di recupero delle particelle nei freni (freni low-dust, dischi rivestiti, frenata rigenerativa potenziata) e l’omologazione di pneumatici specifici con minore usura.
Euro 7 Taranto: cosa cambierà per la nostra città?
L’introduzione della normativa Euro 7 potrebbe avere effetti diretti anche su scala locale. A Taranto, dove il tema ambientale è particolarmente sensibile, l’arrivo di veicoli con minori emissioni rappresenta un’occasione concreta per migliorare la qualità dell’aria. Non è da escludere che nei prossimi anni possano essere introdotte misure locali di incentivo per favorire l’acquisto di auto più pulite, come ecoincentivi comunali o regionali dedicati, con l’obiettivo di accompagnare i cittadini verso una mobilità più sostenibile. Un’ipotesi concreta, che potrebbe aiutare la popolazione a contribuire in modo attivo alla transizione ecologica della città, riducendo al contempo i costi di acquisto di un’auto nuova.
Anzi, se hai un’idea concreta per rendere Taranto più green attraverso la mobilità, condividila con noi: la pubblicheremo nella nostra rubrica SafariPress, dando spazio a chi vive davvero la città e vuole migliorarla.
Le implicazioni per l’acquirente
Chi si appresta ad acquistare un’auto nel 2025 dovrà fare i conti con:
- Una probabile riduzione dell’offerta endotermica tra fine 2024 e metà 2025, in attesa dei modelli Euro 7;
- Un aumento dei prezzi di listino per le versioni aggiornate;
- Una potenziale svalutazione delle Euro 6d nel medio termine, specie nelle aree a restrizioni ambientali;
- Una maggiore attenzione agli incentivi statali, che potrebbero favorire i veicoli Euro 7 o elettrici di nuova generazione.
Al contrario, chi trova una buona offerta su un’auto Euro 6d in pronta consegna entro fine 2024, può beneficiare di sconti consistenti e disponibilità immediata, senza penalizzazioni a breve termine.
Una transizione da non sottovalutare
Euro 7 rappresenta molto più di un aggiornamento normativo: è una soglia tecnica e industriale che avrà impatti strutturali sul mercato, sui listini e sulle abitudini di consumo. Non tutte le auto saranno aggiornate, non tutti i motori sopravviveranno. Alcuni modelli spariranno, altri nasceranno solo in versione elettrica.
Chi acquista oggi, o nel 2025, deve essere consapevole di questa trasformazione, valutando bene le proprie esigenze, il proprio chilometraggio e gli scenari di utilizzo futuri.
SafariPress
Una rubrica a cura di ✍️ Lorenzo – Safari Car, Faggiano (TA)
Scritto da chi vive ogni giorno tra auto e clienti.
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🔗 Fonti ufficiali:
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